Il volume si apre con una frase emblematica: «Il nuovo codice dei contratti pubblici, approvato con il D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36, rappresenta una riforma storica, chiamata a dare senso a una materia affascinante e misteriosa, dotata di assoluta attualità».

Gran parte di questa innovatività è data proprio dalla volontà del legislatore di introdurre, all’inizio del testo normativo, i principi generali che rappresentano le chiavi di lettura del nuovo codice.

Nella consapevolezza dell’innovazione, si è tentato di superare il solito schema tipico di ogni monografia (concentrarsi sull’analisi dei singoli istituti): l’opera è stata concepita, infatti, come una sorta di viaggio che inizia con l’analisi di ogni specifico principio per poi scoprire come essi, complessivamente intesi, plasmano la fisionomia degli istituti.

Si è, quindi, dato particolare risalto a come essi influenzano l’operatività di altri principi, anche di matrice euro-unitaria (come la tutela della concorrenza), al loro ruolo di guida dell’operato delle stazioni appaltanti nella fase di aggiudicazione, di eventuale esclusione dei singoli operatori, di giudizio di anomalia dell’offerta sino alla concreta esecuzione del contratto, cercando, al contempo, di evidenziare il loro ruolo nelle quotidiane scelte del singolo funzionario pubblico.

Nel cercare di affrontare questi temi si è dovuto necessariamente effettuare una scelta: è, infatti, evidente che, poiché i principi influenzano l’intero impianto codicistico, un volume realmente esaustivo si sarebbe tramutato in una sorta di commentario, con l’inevitabile rischio di sommergere il lettore con una mole eccesiva di nozioni e, quindi, di impedirgli di comprendere non solo il senso dell’opera ma lo stesso scopo del codice.

Si è, dunque, preferito emulare il legislatore e limitarsi a fornire una sorta di “cassetta degli attrezzi”, ossia uno strumento per comprendere l’impalcatura del codice, piuttosto riducendo al minimo indispensabile la descrizione dei singoli istituti, in modo che, si spera, ricorrendo ai percorsi ermeneutici descritti, il lettore divenga autonomamente in grado di effettuare una lettura critica dei temi non affrontati né ancora approfonditi dalla dottrina e dalla giurisprudenza.

Uno dei principi fondamentali del nuovo codice è, infatti, proprio quello della fiducia, intesa come veicolo di legittimazione di scelte autonome e, dunque, responsabili, da parte dell’amministrazione in vista del conseguimento di un risultato utile per la collettività il quale implica che gli operatori siano adeguatamente formati e, soprattutto, in grado di adattare, con l’aiuto dei principi, le regole alle peculiarità dei singoli casi concreti.

Non si può, quindi, che concludere con l’auspicio che il volume riesca a raggiungere questo obiettivo, fornendo al lettore le chiavi per un’efficace interpretazione degli istituti e che, dunque, contribuisca ad assicurare alla pubblica amministrazione quel risultato che l’articolo 1 del codice ha individuato come stella polare del suo operato.