Protocollo di vigilanza collaborativa, 22 agosto 2025

La presente nota analizza l’atto integrativo del Protocollo di vigilanza collaborativa sottoscritto tra l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), la Regione Marche e la Stazione Unica Appaltante (SUA) della stessa Regione. L’atto, datato 22 agosto 2025, dispone la proroga biennale del protocollo inizialmente firmato il 5 luglio 2023. Il commento approfondisce il fondamento normativo dell’estensione, con particolare riferimento all’art. 222, comma 3, lett. h), del D.Lgs. n. 36/2023 (nuovo Codice dei Contratti Pubblici), e al ruolo crescente della vigilanza collaborativa quale strumento di prevenzione della corruzione, garanzia di legalità e miglioramento della qualità delle procedure pubbliche. Si richiamano infine i profili procedurali, gli effetti giuridici della proroga e le implicazioni per la gestione degli appalti regionali.

Il Protocollo di vigilanza collaborativa è uno strumento operativo, disciplinato dall’art. 222 del D.Lgs. n. 36/2023, che consente ad ANAC di supportare le amministrazioni nella gestione delle gare, con finalità di trasparenza e prevenzione della corruzione. La vigilanza non si limita al controllo ex post, ma accompagna l’intera procedura di affidamento, segnalando criticità e suggerendo correttivi in tempo reale.

La Regione Marche aveva sottoscritto tale protocollo con ANAC e la propria SUA il 5 luglio 2023, con validità biennale. Con istanza del 15 luglio 2025, la Regione ha chiesto la proroga della collaborazione, motivata presumibilmente dalla volontà di proseguire un’esperienza ritenuta virtuosa nella gestione degli appalti pubblici.

L’atto integrativo, sottoscritto il 22 agosto 2025. Rinnova, dunque, il protocollo per altri due anni, a far data dalla scadenza originaria. L’operazione trova il suo fondamento normativo nell’art. 222, comma 3, lett. h), del D.Lgs. 36/2023, che legittima ANAC ad attivare la vigilanza collaborativa quando ricorra un “particolare interesse”, anche su richiesta dell’amministrazione interessata.

L’ANAC ha ritenuto perdurante tale interesse, in linea con il proprio regolamento vigente, art. 4, comma 1, lett. d), che richiama l'opportunità di assicurare legalità e buon andamento in contesti complessi o rilevanti sotto il profilo economico e strategico.
L’art. 1 dell’atto integrativo chiarisce che: la durata del protocollo viene estesa di ulteriori due anni; le attività svolte tra la scadenza del protocollo (luglio 2025) e la sottoscrizione dell’atto integrativo restano valide ed efficaci, in un’ottica di continuità amministrativa; l’oggetto e le modalità operative restano immutate, nel rispetto degli accordi del 2023. Tale continuità assicura che l’assistenza preventiva di ANAC nelle procedure di gara prosegua senza soluzione di continuità, consolidando il modello di vigilanza partecipata che ha già dato risultati positivi in termini di qualità e legalità degli affidamenti.

La proroga rappresenta un segnale importante di stabilità istituzionale e cooperazione interente, confermando l’utilità della vigilanza collaborativa quale strumento di buona amministrazione. In un contesto normativo in continua evoluzione, l’approccio adottato dalla Regione Marche e dalla SUA rafforza il principio di legalità sostanziale nei contratti pubblici, riducendo i margini di contenzioso e aumentando l’affidabilità delle procedure.

L’esperienza delle Marche potrebbe fungere da modello replicabile per altre Regioni, specialmente in vista della piena attuazione del nuovo Codice dei Contratti Pubblici e dell’obiettivo di semplificazione e qualità nella spesa pubblica.