Ottava Commissione del Senato - seduta del 30 ottobre 2018

La riforma del contratti pubblici, prevista per l’autunno, subirà un probabile slittamento. L’esecutivo vuole attendere i risultati dell’indagine conoscitiva avviata dalla  commissione Lavori pubblici del Senato (i soggetti da audire sono 35).

La riforma del Codice non sarà attuata attrraverso un decreto legge, ma con un disegno di legge delega che prevede ovviamente tempi molto più lunghi.

L'ottava  commissione dei Lavori pubblici del Senato  ha avviato un’indagine conoscitiva che prevede l'audizione di 35 soggetti.

Questi sono i soggetti che saranno sentiti su iniziativa dei Gruppi: ANAC, ANAS, ANCE, ANCI,  Avvocati esperti in materia di appalti, Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa, CONFAPI, Confartigianato,Confindustria, Confederazione delle province e dei comuni del Nord, Consiglio nazionale dei geologi, Consiglio nazionale del Notariato, Confederazione italiana archeologi, Corte dei Conti, Federconsumatori, Sindacato Ingegneri e Architetti liberi professionisti italiani, Legacoop, Associazione delle organizzazioni di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-economica, Ordini professionali: Ingegneri, Architetti, Geometri, Avvocati, Commercialisti ed esperti contabili, Prefetture, Provveditorati alle Opere Pubbliche, Unione nazionale segretari comunali e provinciali, Organismo di attestazione, Associazione Nazionale delle Società Organismi di Attestazione; Associazione tecnici comunali, Unione delle Province Italiane, Rete delle Professioni Tecniche,

Alcuni senatori hanno poi richiesto l'audizione anche di Confedilizia, Federalberghi, Rete Ferroviaria Italiana S.p.A., Sindacati

Questi invece i soggetti che hanno richiesto direttamente l'audizione: Ente italiano di accreditamento, Associazione delle Società Organismo di Attestazione S.p.A., Osservatorio Nazionale sulle Infrastrutture.    

Concluse tutte le audizioni (cui seguiranno le proposte di modifica), sarà redatta la relazione conclusiva dell’indagine.

Appare quindi del tutto improbabile che la riforma possa essere predisposta nei tempi inizialmente indicati dal Ministro Toninelli.